Muhammad ‘Ali Pascià

Muhammad Ali PasciàMuhammad ‘Ali Pascià, più comunemente conosciuto con il suo nome in turco, Mehmet ‘Ali, è stato uno dei politici e dei capi militari egiziani più influenti negli ultimi 200 anni. È ritenuto padre fondatore dell’Egitto moderno.
Muhammad nasce nel 1769 nella città, facente parte dell’Impero Ottomano, di Kavala. Riuscì a diventare, nonostante le sue origini albanesi, primo viceré d’Egitto e lo governò per oltre quarant’anni, dal 1805 al 1848. La storia della sua ascesa al trono, incontra la popolare discesa in Egitto di Napoleone nel 1798. Il sovrano francese era sbarcato nelle terre del Nilo per sconfiggere ogni nemico si presentasse, dai turchi agli arabi Mamelucchi. Sedata la sua sete di conquista, Napoleone tornò in patria e gli ottomani mandarono di nuovo una spedizione per conquistare l’Egitto. Muhammad era un giovane ufficiale, arrivato con il contingente albanese; riuscì a subentrare, una volta constatato il vuoto di potere portato dalla desolazione di Napoleone.
Data la sua abilità a prendere il posto dei governatori inviati da Istanbul e data l’impossibilità del Sultano di porre rimedio a questi soprusi, il Sultano fu costretto a nominare Muhammad suo governatore in Egitto. In quegli anni il neo-governatore riuscì a normalizzare la situazione politica, molto spesso anche con metodi decisamente cruenti. Uno degli episodi più noti fu la distruzione totale dei Mamelucchi, dopo averli massacrati nella Cittadella tramite un losco inganno.
Muhammad negli anni del suo incarico riconobbe anche la carenza di strumenti militari e tentò di migliorare l’intera struttura dell’esercito egiziano. Oltre alle armi e varia strumentazione, nel 1823 Muhammad cominciò ad arruolare i contadini dall’Alto Egitto, facendoli poi addestrare da un ufficiale francese affinché si abituassero allo stile di combattimento napoleonico (quello che allora era considerato il migliore!). Grazie all’esercito di Muhammad, gli ottomani riuscirono a tenere a bada i Greci nella Guerra di indipendenza greca… In quell’episodio la Grecia riuscì ad ottenere la benevolenza di Gran Bretagna, Francia e Russia; Muhammad ‘Ali ebbe ordine dal Sultano di attaccare le flotte europee. Con la consapevolezza che le flotte delle più grandi potenze d’Europa non avrebbero lasciato alcuna via di scampo, Muhammad tentò di convincere il Sultano a concedere l’indipendenza alla Grecia. Il Sultano rifiutò di concedere l’indipendenza, e ordinò a Muhammad di scagliarsi contro le flotte nemiche. Il governatore mandò la sua flotta a morire nella Battaglia di Navarino il 20 ottobre del 1827: dopo poche ore di combattimento fu del tutto distrutta.
Dal tragico episodio, Muhammed si rese conto che l’azione indipendente avrebbe giovato molto di più ai suoi interessi. Riuscì ad invadere la Siria e nel 1831 marciò alla volta dell’Anatolia. Il viceré aveva l’idea di rovesciare la dinastia ottomana e di assumere il totale controllo dell’impero. L’impresa sarebbe senza dubbio riuscita se non si fossero frapposte le potenze europee di Russia, Gran Bretagna e Francia che nel 1841 riuscirono a far firmare alle parti un trattato conclusivo di pace.
Il sovrano Muhammad ‘Alì fu deposto nel 1848, lasciando poi le redini dello stato egiziano al nipote ʿAbbās Hilmī. Dopo un anno Muhammad morì, fu sepolto in una moschea che domina la Cittadella de Il Cairo.

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